Progetti Speciali
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Con il taglio del nastro da parte del vescovo di Iglesias, Giovanni Paolo Zedda, alla presenza del sindaco di Sant’Antioco, Mario Corongiu, e del vicesindaco Marco Massa, è stata inaugurata martedì 28 luglio nel Museo Diocesano di Iglesias la mostra "Iter sanctitatis gaudium ecclesiae. Fede, tradizione e memoria nello storico pellegrinaggio delle reliquie di Sant'Antioco”.
L’evento, organizzato con l’apporto dell’Archivio Storico Diocesano e con la collaborazione dei Comuni di Iglesias e di Sant’Antioco, si inquadra nel programma della festa d’agosto del martire sulcitano, quest’anno impreziosita dalla coincidenza del IV centenario del ritrovamento delle reliquie del santo ed a pochi mesi di distanza dalla processione che ha ripercorso l’itinerario dell’antico pellegrinaggio che, dalla Cattedrale di Iglesias, approdava nell’isola che prende il nome da Antioco.
Come ha precisato Silvia Medde, direttrice del Museo Diocesano, “nel progetto espositivo risulta centrale la riflessione sul significato del viaggio devozionale” organizzato da Iglesias a Sant’Antioco attraverso varie località del Sulcis, evocative dei miracoli compiuti da Antioco, di cui riferiscono le fonti. Non è purtroppo nota l’esatta origine della manifestazione di fede, evidentemente legata allo spopolamento delle zone costiere e alla necessità di recarsi in pellegrinaggio nel luogo nel quale la tradizione indicava la presenza della sepoltura del martire, a seguito dello spostamento della cattedra vescovile da prima a Tratalias e poi ad Iglesias. I sentiti festeggiamenti ricevettero certamente un nuovo impulso a partire dal 1615, quando, a seguito delle ricerche promosse dall’Arcivescovo di Cagliari e Vescovo di Iglesias, Francisco De Esquivel, furono rinvenute la reliquie del Santo, poi tradotte ad Iglesias; si interruppero, come è noto, nel 1851, a causa della controversia insorta relativamente alla custodia delle importanti testimonianze di fede legate al santo, il diritto alla quale fu rivendicato dalla città di Sant’Antioco, per essere riproposti quest’anno, in occasione del quattrocentenario del ritrovamento delle reliquie.
La visita alla mostra offrirà, in particolare, la possibilità di un incontro ravvicinato con numerosi documenti conservati presso l’Archivio Storico Diocesano e con le opere di maggiore significato, fra quante sono legate al culto del santo sul territorio diocesano. In primo luogo quelle raccolte nella galleria iconografica, che mette a confronto i simulacri rappresentanti il santo delle chiese parrocchiali di Fluminimaggiore, Teulada e Villamassargia e, soprattutto, la più antica statua conservata nella nicchia centrale dell’altare ligneo della cappella dedicata a Sant'Antioco nella Cattedrale di Santa Chiara. Di sicuro interesse è anche il grande dipinto realizzato intorno al 1766 dal pittore romano Pietro Bombelli, sulla base di un originale antico purtroppo perduto, ma il pezzo in assoluto di maggior pregio, anche dal punto di vista devozionale, è certamente costituito dal reliquiario contenente il cranio del Santo, realizzato nell’immediatezza del rinvenimento delle reliquie di Antioco dall’argentiere cagliaritano Sisinnio Barrai e dalla sua bottega. Questo si presenta al pubblico per la prima volta a conclusione del delicato restauro condotto sotto la supervisione della Soprintendenza alle Belle Arti e il Paesaggio per le Province di Cagliari e Oristano, grazie al quale l’opera ha ritrovato, nel senso più vero del termine, l’antico splendore della sua doratura originaria.
Un’attenzione speciale merita la ricostruzione della solenne processione annuale – la cosiddetta Festa Manna che si svolge quindici giorni dopo la Pasqua -, che accompagnava le reliquie alla basilica, presentata in una chiave storica moderna, che suggerisce un itinerario di fede e cultura da vivere come un pellegrinaggio sulle orme di Antioco e della storia del cristianesimo in diocesi.
La mostra rimarrà aperta sino al prossimo mese di marzo, il venerdì dalle 17 alle 21 e il sabato e la domenica dalle 17 alle 20.
Nel periodo estivo, l'orario del venerdì verrà protratto a tarda sera. Per visite di gruppi, parrocchie e classi, orari e informazioni generiche, si può contattare il Museo Diocesano alla mail museodiocesano.iglesias@gmail.com oppure telefonare allo 0781.252231.
L’evento, organizzato con l’apporto dell’Archivio Storico Diocesano e con la collaborazione dei Comuni di Iglesias e di Sant’Antioco, si inquadra nel programma della festa d’agosto del martire sulcitano, quest’anno impreziosita dalla coincidenza del IV centenario del ritrovamento delle reliquie del santo ed a pochi mesi di distanza dalla processione che ha ripercorso l’itinerario dell’antico pellegrinaggio che, dalla Cattedrale di Iglesias, approdava nell’isola che prende il nome da Antioco.
Come ha precisato Silvia Medde, direttrice del Museo Diocesano, “nel progetto espositivo risulta centrale la riflessione sul significato del viaggio devozionale” organizzato da Iglesias a Sant’Antioco attraverso varie località del Sulcis, evocative dei miracoli compiuti da Antioco, di cui riferiscono le fonti. Non è purtroppo nota l’esatta origine della manifestazione di fede, evidentemente legata allo spopolamento delle zone costiere e alla necessità di recarsi in pellegrinaggio nel luogo nel quale la tradizione indicava la presenza della sepoltura del martire, a seguito dello spostamento della cattedra vescovile da prima a Tratalias e poi ad Iglesias. I sentiti festeggiamenti ricevettero certamente un nuovo impulso a partire dal 1615, quando, a seguito delle ricerche promosse dall’Arcivescovo di Cagliari e Vescovo di Iglesias, Francisco De Esquivel, furono rinvenute la reliquie del Santo, poi tradotte ad Iglesias; si interruppero, come è noto, nel 1851, a causa della controversia insorta relativamente alla custodia delle importanti testimonianze di fede legate al santo, il diritto alla quale fu rivendicato dalla città di Sant’Antioco, per essere riproposti quest’anno, in occasione del quattrocentenario del ritrovamento delle reliquie.
La visita alla mostra offrirà, in particolare, la possibilità di un incontro ravvicinato con numerosi documenti conservati presso l’Archivio Storico Diocesano e con le opere di maggiore significato, fra quante sono legate al culto del santo sul territorio diocesano. In primo luogo quelle raccolte nella galleria iconografica, che mette a confronto i simulacri rappresentanti il santo delle chiese parrocchiali di Fluminimaggiore, Teulada e Villamassargia e, soprattutto, la più antica statua conservata nella nicchia centrale dell’altare ligneo della cappella dedicata a Sant'Antioco nella Cattedrale di Santa Chiara. Di sicuro interesse è anche il grande dipinto realizzato intorno al 1766 dal pittore romano Pietro Bombelli, sulla base di un originale antico purtroppo perduto, ma il pezzo in assoluto di maggior pregio, anche dal punto di vista devozionale, è certamente costituito dal reliquiario contenente il cranio del Santo, realizzato nell’immediatezza del rinvenimento delle reliquie di Antioco dall’argentiere cagliaritano Sisinnio Barrai e dalla sua bottega. Questo si presenta al pubblico per la prima volta a conclusione del delicato restauro condotto sotto la supervisione della Soprintendenza alle Belle Arti e il Paesaggio per le Province di Cagliari e Oristano, grazie al quale l’opera ha ritrovato, nel senso più vero del termine, l’antico splendore della sua doratura originaria.
Un’attenzione speciale merita la ricostruzione della solenne processione annuale – la cosiddetta Festa Manna che si svolge quindici giorni dopo la Pasqua -, che accompagnava le reliquie alla basilica, presentata in una chiave storica moderna, che suggerisce un itinerario di fede e cultura da vivere come un pellegrinaggio sulle orme di Antioco e della storia del cristianesimo in diocesi.
La mostra rimarrà aperta sino al prossimo mese di marzo, il venerdì dalle 17 alle 21 e il sabato e la domenica dalle 17 alle 20.
Nel periodo estivo, l'orario del venerdì verrà protratto a tarda sera. Per visite di gruppi, parrocchie e classi, orari e informazioni generiche, si può contattare il Museo Diocesano alla mail museodiocesano.iglesias@gmail.com oppure telefonare allo 0781.252231.