Progetti Speciali

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Il Contratto d'Area del Sulcis-Iglesiente, stipulato ai sensi della L. 662/96 art. 2 comma 203 lett.c) e della Delibera CIPE del 21 marzo 1997 punto 3, è stato sottoscritto in data 22 giugno 1999. Successivamente, in data 07/06/2001 è stato sottoscritto il Primo Protocollo aggiuntivo, il quale a sua volta è stato oggetto di completamento nel 2005.
Il Contratto, che in tutto comprende 27 iniziative imprenditoriali, ha come obiettivo principale la realizzazione di un ambiente economico favorevole che consenta la creazione di nuove iniziative e nuova occupazione.
L'area del Sulcis-Iglesiente ha subito, a partire dalla fine degli anni'70, un forte processo di deindustrializzazione che ha riguardato prevalentemente il comparto minerario e metallurgico, con forte ricaduta sul numero degli occupati e sull'intero sistema socio-economico dell'area.
Il Contratto sottoscritto nel 1999 si prefigge la realizzazione di 14 nuove iniziative imprenditoriali in grado di determinare la creazione di 370 nuovi posti di lavoro a regime, mediante investimenti che ammontano a 116 miliardi di lire (poco meno di 60 milioni di euro), dei quali 67 erogarsi mediante contributi pubblici (60 a valere sui fondi CIPE).
Con il Primo Protocollo aggiuntivo si è prevista la realizzazione di ulteriori 11 nuove iniziative imprenditoriali, con investimenti per 71,74 milioni di euro, di cui 44,05 milioni di euro di contributi pubblici, e una occupazione a regime di 440 unità.
Il Completamento al Primo Protocollo aggiuntivo, sottoscritto nel 2005, riguarda 2 iniziative produttive per 14,67 milioni di euro di investimento, di cui 9,60 milioni di euro di contributi pubblici e con l'obbiettivo di creare 64 nuovi posti di lavoro.
Complessivamente sono quindi state stanziate risorse pubbliche per euro 84.607.802 (a fronte di investimenti per complessivi 137.273.727) al fine di conseguire un incremento occupazionale a regime di 781 unità.
A fronte dei sopra indicati investimenti, sono state oggetto di revoca (per problemi di varia natura verificatisi in sede di attuazione dell’iniziativa) 8 interventi e 2 sono stati oggetto di rinuncia.
Complessivamente non sono andati a buon fine contributi pubblici per 66.337.306,79 con una perdita occupazionale potenziale di 499 unità.
I dati sopra esposti, anche alla luce del medesimo andamento constatato negli altri contratti d’area, dimostrano una scarsa funzionalità del sistema di finanziamento.
Nel caso specifico le principali criticità sono derivate dalle carenze infrastrutturali delle aree individuate per la realizzazione delle iniziative e dai tempi, assolutamente inadeguati, necessari per il rilascio delle autorizzazioni amministrative preliminari alla realizzazione degli insediamenti. In particolare le problematiche connesse alla caratterizzazione ed alla bonifica delle aree si sono rivelate determinanti per il fallimento di molti investimenti. Questa criticità è peraltro presente a fronte di qualunque iniziativa che si debba insediare nelle zone del territorio del Sulcis Iglesiente per le quali è prevista la caratterizzazione ed eventuale bonifica del sito prescelto. Si tratta di un costo aggiuntivo, spesso elevatissimo, del quale le aziende non sempre sono a conoscenza.
La circostanza che il piano di caratterizzazione debba essere approvato dal Ministero dell’Ambiente, pregiudica ulteriormente il rapido insediamento delle iniziative, compromettendo, a volte definitivamente, il business plan delle aziende.
La concessione di finanziamenti in ragione del numero di occupati (piuttosto che in funzione della fattibilità e sostenibilità economica degli interventi) ha portato molti imprenditori a ipotizzare una occupazione difficilmente conseguibile e mantenibile nel medio periodo, con conseguente chiusura dell’attività nel quinquennio dal completamento dell’investimento. Ha inoltre pesato negativamente l’isolamento dell’area individuata rispetto al restante tessuto produttivo nazionale e internazionale, che non ha permesso il decollo di molti investimenti.
Numerosi sono stati anche i fenomeni patologici legati ad un non corretto utilizzo dei fondi pubblici con conseguenti interventi delle autorità di recupero delle somme erogate.
Il Contratto, che in tutto comprende 27 iniziative imprenditoriali, ha come obiettivo principale la realizzazione di un ambiente economico favorevole che consenta la creazione di nuove iniziative e nuova occupazione.
L'area del Sulcis-Iglesiente ha subito, a partire dalla fine degli anni'70, un forte processo di deindustrializzazione che ha riguardato prevalentemente il comparto minerario e metallurgico, con forte ricaduta sul numero degli occupati e sull'intero sistema socio-economico dell'area.
Il Contratto sottoscritto nel 1999 si prefigge la realizzazione di 14 nuove iniziative imprenditoriali in grado di determinare la creazione di 370 nuovi posti di lavoro a regime, mediante investimenti che ammontano a 116 miliardi di lire (poco meno di 60 milioni di euro), dei quali 67 erogarsi mediante contributi pubblici (60 a valere sui fondi CIPE).
Con il Primo Protocollo aggiuntivo si è prevista la realizzazione di ulteriori 11 nuove iniziative imprenditoriali, con investimenti per 71,74 milioni di euro, di cui 44,05 milioni di euro di contributi pubblici, e una occupazione a regime di 440 unità.
Il Completamento al Primo Protocollo aggiuntivo, sottoscritto nel 2005, riguarda 2 iniziative produttive per 14,67 milioni di euro di investimento, di cui 9,60 milioni di euro di contributi pubblici e con l'obbiettivo di creare 64 nuovi posti di lavoro.
Complessivamente sono quindi state stanziate risorse pubbliche per euro 84.607.802 (a fronte di investimenti per complessivi 137.273.727) al fine di conseguire un incremento occupazionale a regime di 781 unità.
A fronte dei sopra indicati investimenti, sono state oggetto di revoca (per problemi di varia natura verificatisi in sede di attuazione dell’iniziativa) 8 interventi e 2 sono stati oggetto di rinuncia.
Complessivamente non sono andati a buon fine contributi pubblici per 66.337.306,79 con una perdita occupazionale potenziale di 499 unità.
I dati sopra esposti, anche alla luce del medesimo andamento constatato negli altri contratti d’area, dimostrano una scarsa funzionalità del sistema di finanziamento.
Nel caso specifico le principali criticità sono derivate dalle carenze infrastrutturali delle aree individuate per la realizzazione delle iniziative e dai tempi, assolutamente inadeguati, necessari per il rilascio delle autorizzazioni amministrative preliminari alla realizzazione degli insediamenti. In particolare le problematiche connesse alla caratterizzazione ed alla bonifica delle aree si sono rivelate determinanti per il fallimento di molti investimenti. Questa criticità è peraltro presente a fronte di qualunque iniziativa che si debba insediare nelle zone del territorio del Sulcis Iglesiente per le quali è prevista la caratterizzazione ed eventuale bonifica del sito prescelto. Si tratta di un costo aggiuntivo, spesso elevatissimo, del quale le aziende non sempre sono a conoscenza.
La circostanza che il piano di caratterizzazione debba essere approvato dal Ministero dell’Ambiente, pregiudica ulteriormente il rapido insediamento delle iniziative, compromettendo, a volte definitivamente, il business plan delle aziende.
La concessione di finanziamenti in ragione del numero di occupati (piuttosto che in funzione della fattibilità e sostenibilità economica degli interventi) ha portato molti imprenditori a ipotizzare una occupazione difficilmente conseguibile e mantenibile nel medio periodo, con conseguente chiusura dell’attività nel quinquennio dal completamento dell’investimento. Ha inoltre pesato negativamente l’isolamento dell’area individuata rispetto al restante tessuto produttivo nazionale e internazionale, che non ha permesso il decollo di molti investimenti.
Numerosi sono stati anche i fenomeni patologici legati ad un non corretto utilizzo dei fondi pubblici con conseguenti interventi delle autorità di recupero delle somme erogate.